Nomi bizzarri per colori comuni:
Marie-Jeanne Rose Bertin, è stata una stilista e modista francese. Benché universalmente conosciuta come una delle primissime creatrici di moda francesi, la Bertin tecnicamente non può essere considerata una stilista, in quanto tale professione nacque solo dopo la rivoluzione francese, cioè dopo che furono abolite regole e corporazioni, ed i sarti poterono esprimere liberamente la propria creatività. Maria Antonietta lasciava sole le sue dame e si ritirava negli appartamenti privati per lunghi conciliabili con la sua venerata modista Rose Bertin, per lanciare con lei una moda ancora più pazza di quella precedente. Il legame della sovrana, con la creativa couturière Rose Bertin fu un magico connubio o una folie à deux. Mademoiselle Bertin dava disposizioni al sarto, il quale le restituiva un modello semplice, su cui ella dava libero sfogo alla sua immaginazione. Un mattino la regina è esitante: quale colore dovrà ordinare per la nuova veste? La sovrana sceglie un taffettà abbronzato e si presenta con quest’abito di fronte a Luigi XVI che esclama: “ E’ il colore delle pulci!”. E così tutti raccolgono l’esclamazione del re, ed ecco nascere il color pulce e coscia di pulce.
Non passano molti giorni e Maria Antonietta sceglie un tessuto color biondo cinerino. “Codesto è il colore capelli della regina !” dichiara il conte di Provenza, e da capo tutti ad andar matti per la nuova tinta. Una ciocca dei capelli della regina viene spedita ai Gobelins e a Lione, per avere stoffe di esatta sfumatura. I colori all’epoca avevano nomi stravaganti e fantasiosi: Carmelitana e ventre di carmelitana, occhio di Re (blu maiolica), papavero, mota di Parigi, fiamma d’Opéra, fumo d’Opéra, merda d’oca, cacca del Delfino e così via.