Indumento maschile in uso nel Sei-Settecento, costituito da una giubba piuttosto attillata lunga fino al ginocchio, spesso ricamata. Giustacuòre, giustacòre, justaucorps, «giusto, cioè aderente, al corpo», adattato come se fosse un composto di cuore. Indumento maschile, in uso specialmente nei sec. 17° e 18°, consistente dapprima in una corta sopravveste stretta alla vita da una cintura e successivamente, nel sec. 18°, in una casacca di foggia ampia, lunga fino al ginocchio. In uno slancio di decoro, ordine e chiarezza, Versailles lancia la moda del giustacuore: una lunga giacca attillata e senza cuciture, portata sopra una veste, entrambe lunghe fino al ginocchio e che coprono quasi completamente i calzoni. Questa tenuta e’ di tre pezzi: una giacca (giustacuore), un gilet, e dei pantaloni al ginocchio assai attillati (culotte), che sostituivano le braghe corte e larghe chiamate rhingrave, molto alla moda in Olanda e portate in voga in Francia dal Conte di Rhin, nel primo periodo del regno di Luigi XIV, ha un successo enorme grazie all’eleganza, alla comodità e alle….tasche, che sostituiscono la borsa portata prima alla cintura dagli uomini per sistemarvi monete ed orologio. Per le grandi cerimonie, i sarti confezionano un bel costume – blu, rosso, nero, marrone – in velluto di Lione o in broccato dorato a grandi fogliami. Il re possiede due parure in diamanti di bottoni e occhielli per i suoi giustacuori. Durante gli ultimi venti anni di vita, Luigi XIV si veste sobriamente: indossa abiti di panno e di sargia di colore marrone, ocra e avana. Un ambasciatore veneziano nota: “Si veste comodamente, senza cianfrusaglie”. Dal giustacuore deriverà il vestito detto appunto alla francese, che sarà di moda in tutta l’Europa del XVIII secolo.